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L’acqua di Grottaferrata

 

G. Colognesi – Grottaferrata caseggiati rustici alla “Cartiera di sopra”

Nel volume di A. Procaccini e L. Vergati Grottaferrata, cronache e storie (Eurograf 2013) è riassunta una vicenda successiva alla scoperta di una sorgente d’acqua in un terreno privato di Grottaferrata adibito a vigna e discussa nel Consiglio Comunale del 22 dicembre 1889.

«Si è avuta notizia che Carlo Schiboni sta trattando con il Comune di Frascati un accordo per la vendita dell’acqua sorgente rivenuta nella sua vasta vigna di Squarciarelli, nel sito dell’attuale, omonimo parco. È chiaro che si lotterà duramente perché quella copiosa acqua resti a beneficio dei grottaferratesi.

«Il consigliere Marco Trent’anni – subentrato nel corso dell’anno – che evidentemente è “amico del giaguaro”, sostiene che quell’acqua è di Schiboni, il quale può farne quello che vuole. Nicola Santovetti, anch’egli subentrato nel corso dell’anno, si dichiara diplomaticamente d’accordo – in linea di principio – con Trentanni. Poi approfondisce e lo spiazza, dichiarando che Grottaferrata ha assolutamente bisogno di acqua, sia in vista dei suoi futuri sviluppi urbanistici, sia in relazione alla situazione attuale. A sostegno della sua tesi presenta una puntuale relazione del medico condotto, che dimostra la precarietà delle dotazioni idriche comunali per soddisfare le esigenze igieniche della popolazione. Propone pertanto di procedere all’esproprio della sorgente.

«Tutti, compreso lo sbalordito Trentanni, votano a favore della proposta di Santovetti.»

 

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