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Il pacco di riso

L’aria fredda della mattina era esalata via d’improvviso, sospinta da un venticello leggero proveniente da sud che il sole primaverile cominciava già a scaldare man mano che si alzava alto nel cielo. Nelle case di Piano delle Grazie, le poche donne ancora intente a sfaccendare furono riscosse dagli acuti richiami della Ramacciona che, gridando di portone in portone, avvertiva tutti gli abitanti della via che a Piazza Pia era arrivato un grosso camion americano con i consueti aiuti alimentari.

A quelle insistite grida, fu tutto un affacciarsi alle finestre di massaie scarmigliate e incuriosite e un continuo salutare e un petulante chiedere informazioni su quel che stava succedendo,  e dove e come e quando e perché. L’agitazione era tanta che chiunque fosse stato presente in strada, in casa, o in cantina, si sarebbe accorto di quel che stava accadendo dal vivo baccano che questo improvviso e strepitoso avvertimento suscitava.

Le massaie che sie erano subito affacciate ai primi richiami della Ramacciona, appresa la notizia, ora si affannavano a spargere notizia, ora si affannavano a spargere la voce anche verso quelle poche altre donne che, comprese nelle looi faccende, non avevano anora sentito l’annuncio.

Un cicaleccio agitato, senza capo nè coda, aleggiò per tutta la via e pervase ogni casa, ogni portone, ogni angolo di strada, accompagnato dallo scalpiccio frettoloso di quelle donne che cominciavano già a ciabattare lungo le scale delle proprie abitazioni per scendere in strada e avviarsi verso la piazza al fine di assicurarsi la propria razione di alimenti prima che non ve ne fossero più.

Molti altri particolari arricchiscono questo racconto – di Edoardo Silvestroni – sul numero 5-2019 della rivista “Castelli Romani” . Racconto di vita, di quotidianità, ricordi di un tempo passato.

 

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