Il rapporto tra D’Annunzio ed Elvira Natalia Fraternali (ribattezzata Barbarella, a indicare Barbara Leoni dal Vate) durava da due anni e, per festeggiare la ricorrenza, il 2 aprile del 1889 i due pensarono bene di passare una settimana d’amore ad Albano, presso l’albergo Togni. Ci andarono partendo in treno da Roma, con l’intenzione di scendere a Cecchina per arrivare poi in carrozza alla meta. Tuttavia, chissà come e perché, la stazione di Cecchina fu “bucata”: i due piccioncini non s’accorsero di essere giunti e furono dunque costretti a scendere alla fermata successiva per attendere il treno di ritorno. Sembra comunque che l’imprevisto non li abbia granché disturbati, perché – racconta un cronista pruriginoso – si ritrovarono a essere gli unici viaggiatori nel vagone. Il che dette loro modo di incominciare l’amplesso già sul mezzo di trasporto, magari per “portarsi avanti col lavoro” prima ancora di arrivare ad Albano.
Forse – commenta Bruno Benelli in un articolo dedicato alla tratta ferroviaria Albano-Cecchina pubblicato nel numero 3-2020 di Castelli Romani, in cui riferisce l’episodio – si trattava solo di fantasie da cronista. Tuttavia, aggiunge, conoscendo d’Annunzio non è da escludere che ci fosse almeno un nucleo di verità!